Lipofilling per il miglioramento del seno
dottor Pietro GentileLa mastoplastica additiva può avvalersi delle tecniche basate su cellule staminali?
Le tecniche operatorie finalizzate all’aumento del volume del seno sono uno dei principali campi di applicazione delle cellule staminali in chirurgia plastica, sicuramente un ambito in cui è particolarmente vivace la richiesta da parte dei pazienti. La gratificazione immediata e l’assenza di protesi sono infatti motivi concreti che spingono i pazienti a richiedere il lipofilling per il seno: un intervento basato sull’innesto di biomateriale autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso).
Di cosa si tratta in dettaglio?
Rispetto ad un seno rifatto per mezzo di metodiche classiche basate su protesi artificiali, la mastoplastica additiva ottenuta con tecniche di chirurgia rigenerativa si avvale di biomateriali prelevati dalla paziente stessa. In particolare alla paziente viene prelevato tramite liposuzione una parte del suo tessuto adiposo, il quale viene addizionato con cellule vasculo stromali (SVF) e/o plasma ricco di piastrine (PRP). I componenti sono ottenuti mediante centrifugazione di tessuto adiposo e di sangue prelevati dalla paziente. Sia l’SVF che il PRP sono caratterizzati da un concentrato di cellule staminali e fattori di crescita che migliorano la sopravvivenza del tessuto adiposo. Il biomateriale ottenuto viene infine infiltrato all’interno delle zone interessate dall’intervento.
Quali risultati si possono ipotizzare?
L’uso di PRP e SVF permette un incremento della percentuale di attecchimento dell’innesto di tessuto adiposo a livello mammario rispetto alle metodiche tradizionalmente utilizzate. In casi opportunamente selezionati, il grasso addizionato alle SVF e/o al PRP costituisce un’alternativa possibile alle protesi mammarie. Il PRP e l’SVF favoriscono infatti la sopravvivenza del tessuto adiposo autologo. Il vantaggio è quello di avere un seno rifatto naturale al tatto e alla vista.
Quali sono gli ambiti di intervento?
Nel corso degli ultimi 5 anni, un numero crescente di pubblicazioni scientifiche ha descritto questo argomento. I campi d’applicazione comprendono tutte quelle situazioni in cui è possibile ricorrere ad una mastoplastica additiva per la ricostruzione di difetti dei tessuti molli mammari. In particolare: esiti di radioterapia dopo mastectomia, l’aumento di volume del seno, esiti di ricostruzione dopo mastectomia, esiti di rimozione di protesi mammarie.
Il PRP per il trattamento del seno
Gli interventi sulla stampa relativi all’uso del PRP nel trattamento per l’aumento del seno.
Il Tempo Omnibus | Un seno nuovo, ma naturale? Oggi con le staminali si può
I risultati degli interventi al seno con la chirurgia rigenerativa (…) risultano molto più naturali, creando un seno più morbido al tatto e nettamente più simile a quello vero.
Quali sono i limiti di applicazione?
Non tutte le pazienti possono sottoporsi a lipofilling per il seno. Innanzitutto bisogna valutare molto attentamente in caso di pazienti con esiti di ricostruzione mammaria post-oncologica il tipo di neoplasia, la pregressa stadiazione, e il follow up libero da malattia. Esistono peraltro dei criteri di esclusione delle pazienti da questo trattamento. Tali criteri possono essere divisi in due tipi: locali e sistemici. I criteri sistemici includono disordini piastrinici, trombocitopenia, terapia antiaggregante, aplasia del midollo osseo, diabete, sepsi, e cancro. I criteri locali includono la perdita di sostanza da cancro.
Nel caso di ipoplasia mammaria, e quindi di un seno poco sviluppato dal punto di vista volumetrico, bisogna attentamente valutare nel corso della visita la presenza di aree del corpo (addome, fianchi, cosce più frequentemente) con sufficiente quantità di tessuto adiposo da poter prelevare mediante una liposuzione. Bisogna valutare le reali necessità e aspettative della paziente che intende rifarsi il seno e spiegare che il tessuto adiposo, per quanto arricchito con SVF e/o PRP, è sempre soggetto ad una quota di riassorbimento nel tempo, specialmente nei primi 6 mesi. In alcuni casi è necessario ripetere la procedura per raggiungere un volume adeguato.
Il video mostra la metodica.
Le evidenze scientifiche
Diversi studi scientifici sono stati condotti negli ultimi anni sull’utilizzo delle SVF, del PRP e delle ASC miscelati al tessuto adiposo per la ricostruzione di difetti dei tessuti molli mammari (vedere pubblicazioni scientifiche riportate). Questa popolazione cellulare contiene cellule staminali derivate da tessuto adiposo (SVF e ASC) e dal sangue (PRP) in grado di migliorare la vascolarizzazione e la sopravvivenza del tessuto adiposo tramite la secrezione di fattori di crescita.
L’obiettivo degli studi è stato quello di valutare la percentuale di attecchimento del grasso innestato a livello mammario attraverso degli esami strumentali e dei controlli eseguiti nel tempo. La valutazione pre-operatoria e post-operatoria, infatti, è stata effettuata nei nostri studi includendo un completo esame clinico, una valutazione fotografica, la risonanza magnetica nucleare (RMN) e l’ecografia mammaria.
Cliccando sulle miniature è possibile prendere visione delle pubblicazioni citate. Ulteriori contributi disponibili presso la pagina Pubblicazioni.