Cellule staminali follicolari e PRP per il trattamento dell'alopecia
dottor Pietro GentileL’uso del PRP contro la caduta dei capelli:
quali risultati?
I test effettuati nell’ambito dell’attività di ricerca condotta negli ultimi anni hanno dimostrato l’efficacia dell’utilizzo di cellule staminali per la cura dell’alopecia androgenetica: il trattamento con PRP – Plasma Ricco di Piastrine si è rivelato in grado di ridurre la caduta dei capelli e migliorarne la densità e il numero totale. In determinati casi questa procedura si è dimostrata una valida alternativa al trapianto di capelli, caratterizzata da una minor invasività e da un decorso post-operatorio più rapido. Una rimedio d’avanguardia per alcuni casi di calvizie.
Per approfondire è possibile consultare i due articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali (riportati al termine di questa pagina) che costituiscono una sintesi dei nostri progressi e dei nostri risultati in tale ambito.
Come funziona la cura dell’alopecia con PRP?
Prima di sottoporsi all’operazione, il potenziale paziente viene sottoposto ad una valutazione che ne stabilisce la compatibilità con il trattamento. In caso di esito positivo, viene effettuato un prelievo di di sangue del paziente, che viene centrifugato in modo da ottenere il PRP. Questo sarà infine introdotto nel cuoio capelluto attraverso apposite microiniezioni.
Quanto dura il trattamento?
Ogni trattamento per la cura dell’alopecia con prp dura generalmente dai 20 ai 45 minuti e si esegue in regime ambulatoriale. Si deve eseguire solo in strutture autorizzate dal centro trasfusionale di riferimento o in presenza di medico del servizio trasfusionale.
Curare i capelli con il PRP è fastidioso?
Non è mai stato un trattamento doloroso. Fino ad oggi abbiamo riscontrato un fastidio dai pazienti che in molti casi preferivano sottoporsi ad una anestesia locale prima di procedere al trattamento. Oggi abbiamo uno strumento che ci consente di infiltrare il PRP in maniera controllata (vedere video) nel cuoio capelluto. Possiamo quindi dosare la quantità giusta di PRP da infiltrare, calibrare la giusta profondità di penetrazione dell’ago senza andare a provocare dolore o fastidio al paziente. Siamo di fronte ad un cambiamento radicale rispetto al passato.
Il PRP nella cura dell’alopecia
Gli interventi sulla stampa del dottor Pietro Gentile relativi all’uso del PRP nella cura dell’alopecia.
Per leggere tutti gli articoli a riguardo, consulta la Rassegna Stampa.
Alopecia Androgenetica e le nuove biotecnologie
L’intervista al dott. Pietro Gentile sull’alopecia androgenetica e le nuove biotecnologie per contrastarla con il PRP e le Cellule Staminali Follicolari
Il Sole24ore
Rassegna stampa Il Sole24ore | 15 Febbraio 2018 Alopecia androgenetica, arrivano in soccorso le cellule staminali follicolari Contrastare l’alopecia androgenetica utilizzando le cellule dei propri bulbi è possibile, come afferma...
Klass Magazine
Rassegna stampa Klass Magazin - Turchia | 1 Dicembre 2017 Instambul - Conferenza stampa sull'uso delle cellule staminali follicolari per il contrasto all'alopecia Le foto dell'evento correlato alla rassegna stampa pubblicate sulla...
Fortune Turkey
Rassegna stampa Fortune Turkey | 8 Novembre 2017 Turchia - Conferenza stampa di presentazione dello studio sulle cellule staminali autologhe nella cura dell'alopecia androgenetica Nel corso della conferenza stampa il dott. Gentile...
Evidenze scientifiche
L’ultimo articolo pubblicato è il risultato di una ricerca condotta anche grazie al prezioso aiuto della Anatomia Patologica dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e dei biologi che lavorano al suo interno, oltre che di un valutatore esterno dermatologo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L’articolo è stato pubblicato su una autorevole rivista scientifica Stem Cell Translational Medicine Journal (5,7 di impact factor – impatto scientifico) relativamente all’utilizzo del PRP per il trattamento di pazienti affetti da alopecia androgenetica su base ormonale (la forma più frequente di caduta di capelli che colpisce entrambe i sessi ma molto più frequentemente i maschi).
L’articolo uscito a novembre 2015 è attualmente tra i più importanti a livello internazionale sul’argomento poiché da una ricerca eseguita su Pubmed (motore di ricerca mondiale delle pubblicazioni scientifiche) non risultano articoli sullo stesso argomento pubblicati su riviste di maggiore impact factor. Peraltro in tutto il mondo esistono solo 17 articoli scientifici sull’argomento (basta digitare su un motore di ricerca PRP hair loss per rendersene conto), di cui quattro condotti in Italia. Di questi, due sono stati realizzati da noi chirurghi plastici dell’Università di Tor Vergata.
L’articolo descrive i risultati ottenuti in termini di ricrescita dei capelli e di arresto della caduta in 23 pazienti affetti da alopecia androgenetica che si sono sottoposti a questa metodica per tre volte a distanza di 30 giorni da ciascun trattamento. La metodica prevede un prelievo di 55ml di sangue che viene sottoposto ad una specifica centrifugazione per 10 minuti al termine della quale si ottengono circa 23ml di PRP – Plasma Ricco di Piastrine. Il soluto ottenuto viene infiltrato sulla regione diradata.
La vera novità dello studio consiste nel fatto che sullo stesso paziente una metà del cuoio capelluto affetta da alopecia è stata trattata con infiltrazione di PRP e l’altra metà adiacente è stata trattata con infiltrazione di placebo (soluzione fisiologica – praticamente nulla). I risultati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia della metodica con un incremento medio di 33.6 capelli in un’area target grande come una moneta da due euro.
Tecniche di esecuzione del trattamento contro la perdita dei capelli
Metodica tradizionale basata su PRP
Preparazione del PRP – Plasma ricco di piastrine
Metodica innovativa basata su infiltrazione meccanica e controllata del PRP nel cuoio capelluto
I risultati sono stati valutati da:
– Un osservatore esterno all’equipe (Dermatologo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore- quindi un università esterna alla nostra) mediante valutazione fototricografiche seriate nel tempo (in sintesi l’analisi fototricografica altro non è che una fotografia ad altissimo ingrandimento della zona target -un’area grande come una moneta di due euro selezionata all’interno della regione trattata con infiltrazione del PRP- che consente di fare una conta del numero dei capelli, dei peli, della densità etc). L’analisi fototricografica è quella che si vede nell’articolo allegato nella figura 1 dove nell’immagine A e B si vede la situazione pre-operatoria con una conta iniziale di 67.5capelli per cm2 ed una densità di 120.1 capelli per cm2. Nell’immagine 1C e D si vede che il numero di capelli è aumentato a 128.5 capelli per cm2 ed anche la densità è aumentata a 228.6 capelli per cm2.
– Analisi istologiche pre e post operatorie (sono rappresentate nella figura 2); in questa immagine il concetto è che dopo due settimane dall’ultimo trattamento con PRP nell’area infiltrata si è riscontrato un aumento di spessore dell’epidermide del cuoio capelluto (come se avvenisse un ringiovanimento del cuoio capelluto) oltre ad un aumento del numero dei follicoli (e quindi la comparsa di nuovi capelli) rispetto alle zone non trattate.
– Analisi immunoistochimiche (attraverso le quali si valuta l’indice di proliferazione delle cellule contenute nel bulbo del capello). il risultato è stato un aumento del capacità proliferativa di queste cellule contenute nel bulbo del capello dopo il trattamento con PRP.
– Analisi fotografica dei risultati clinici dimostrano un netto miglioramento della situazione. I pazienti peraltro oltre a vedere direttamente il risultato allo specchio con un’aumentata densità dei capelli riferiscono un netto miglioramento anche della qualità stessa dei capelli (come se fossero più robusti al tatto).
Per la precisione dei 23 pazienti di cui ho accennato prima tre sono stati esclusi dallo studio poiché hanno rivelato di aver fatto uso poco prima dello studio di Finasteride e Minoxidil o comunque di sostanze che notoriamente arrestano la caduta dei capelli e che ne facilitano la ricrescita. L’obiettivo di questo studio è stato quello di dimostrare con rigore scientifico la reale efficacia del trattamento con PRP autologo nei pazienti che abbiano una alopecia androgenetica classificata secondo Nordwood-Hamilton tra II e IV (quindi con un diradamento tutto sommato limitato alle regioni frontali, temporali e parietali del cuoio capelluto, quindi con un diradamento ma non con una calvizie completa e che interessi tutto il cuoio capelluto o che sia di altra natura ad esempio su base autoimmunitaria).
Il trattamento si è dimostrato con questi risultati stabili per il primo anno (arresto della caduta dei capelli, comparsa di nuovi, ispessimento dei capelli già esistenti) a partire dal quale alcuni dei pazienti hanno riferito una lieve tendenza alla ricaduta ma con risultati ancora di cui sono soddisfatti.
Cliccando sulla miniatura è possibile scaricare la pubblicazione scientifica relativa all’uso di cellule staminali provenienti dai bulbi per il contrasto all’alopecia
Novità 2018
È possibile utilizzare cellule staminali follicolari estratte dai propri bulbi per contrastare l’alopecia androgenetica?
La risposta è data dalla unica pubblicazione scientifica presente nella letteratura internazionale in cui è stai riportata per la prima volta la possibilità di utilizzare le proprie cellule staminali follicolari del cuoio capelluto, ricavate da una procedura di
centrifugazione dei propri bulbi, senza espansione cellulare né digestioni enzimatiche, nel rispetto delle normative vigenti e con una procedura di trapianto autologo omofunzionale.
L’articolo è stato pubblicato dal dott. Pietro Gentile sulla rivista scientifica internazionale Stem Cell Investigation (agosto 2017).
Nell’articolo viene riportata la procedura che sfrutta il medesimo principio relativo al prelievo di bulbi capilliferi dalla nuca e dalle zone retroauricolari, descritto per la FUE con notevoli differenze.
In questo caso preleviamo 5-8 micro biopsie di cuoio capelluto di 2mm di diametro, che vengono sottoposte a disgregazione meccanica mediante una procedura di centrifugazione di un minuto (80RPM x 1minuto) con un apposito device chiamato RIGENERA che consente di ottenere una sospensione liquida di micro-innesti cellulari di bulbi capilliferi, che vengono iniettati in maniera meccanica e controllata con uno strumento dotato di un software che consente di dosare la quantità di sospensione da infiltrare e la profondità di penetrazione del micro-ago nel cuoio capelluto.
Lo studio scientifico pubblicato ha avuto un duplice obiettivo:
- il primo: valutare la possibilità di poter isolare, senza espansioni cellulare e/o manipolazioni estensive, una componente di cellule staminali follicolari di derivazione mesenchimale CD44+ che di cellule staminali follicolari epiteliali CD200+;
- il secondo: valutare l’effetto nei pazienti affetti da alopecia androgenetica.
Sono state isolate per ciascuna sospensione analizzata, circa 3.728 cellule di cui il 5% erano rappresentate da cellule CD44+ della papilla dermica (cellule staminali follicolari di derivazione mesenchimale) e il 2,6% da cellule CD200+ del bulge (cellule staminali follicolari epiteliali). L’infiltrazione nel cuoio capelluto di pazienti selezionati, ha consentito di osservare, in un numero statisticamente significativo di pazienti, un miglioramento del 29% della densità dei capelli.
Come si esegue?
In regime di ambulatorio chirurgico, all’interno di una sala operatoria, si pratica una infiltrazione di anestetico locale nelle aree retronucali sede di prelievo delle biopsie.
Non vengono applicati punti di sutura, poiché le biopsie di piccolo calibro, 2mm di diametro massimo, guariranno spontaneamente.
Non viene effettuata anestesia locale nelle aree diradate trattate, poiché verrà eseguita una infiltrazione meccanica controllata.
Cliccando sulla miniatura è possibile scaricare la pubblicazione scientifica relativa all’uso di cellule staminali provenienti dai bulbi per il contrasto all’alopecia